TUTORI ED AUSILII

Vorrei parlare per primi dei tutori gamba-piede. 
Mia figlia li ha avuti, molto belli, ben fatti, progettati al computer, niente fastidiosi calchi in gesso, solo delle foto che lei si è divertita parecchio a farsi fare.


Insieme ai tutori sono arrivate anche le scarpe ortopediche, ma che scarpe!
Intendiamoci, erano così come andavano fatte secondo chi le ha prescritte e chi le ha fabbricate, ma per me erano sbagliate: avevano il tacco e addirittura un rialzo interno!!
Ma come... Scarpe appaiate a tutori che dovrebbero servire ad evitare deformità, accorciamenti e/o retrazioni muscolari, con tacchi e rialzi??? E' incredibile, questo significa che queste persone non conoscono la biomeccanica dei muscoli della statica... o cosa? 
Che contraddizione!
Sento sempre il bisogno di fidarmi di altri più esperti di me, ma sul fatto che questo fosse sbagliato non avevo dubbi, dopo un po' abbiamo smesso di usarli, all'inizio glieli mettevo per farla stare in piedi sullo stabilizzatore, ovviamente senza quelle scarpe, poi ho smesso del tutto.

Cerco di spiegarvi quel che so con degli esempi pratici: provate a chiedere ad una donna che porti abitualmente i tacchi di camminare scalza e vedrete che le sarà difficile, sentirà fastidio o forse anche dolore a causa dello stiramento dei muscoli del polpaccio che nel tempo si sono accorciati. 
E se capita ad una donna sana, com'è possibile pensare che non capiti ai nostri figli?
Ecco perché non ho simpatia per questi tutori e per i rialzi: i muscoli interessati trovando un punto d'appoggio spingeranno sul tutore aumentando il tono anziché diminuirlo, in questo  modo si accorceranno.Per capire ancora meglio quel che dico basta palpare un polpaccio, o farselo palpare, prima stando scalzi e poi salendo su tacchi anche di pochi cm, si sentirà subito che sui tacchi è "più duro", ossia più tonico, e non andrà certo in modo diverso per la muscolatura già ipertonica di un bambino con PCI.
 
Ora provate, da scalzi, a stare in equilibrio su un piede solo: sentite la quantità di aggiustamenti, di piccoli movimenti che facciamo col piede per mantenere l'equilibrio e che partendo da lì coinvolgono tutto il corpo?
I nostri piedi sono capaci di adattarsi alle diverse superfici, sono lo strumento principale del nostro sistema di controllo antigravitario, avere un piede funzionale può modificare in modo sostanziale la postura, allora perché mortificare i piedini dei nostri piccoli impedendogli di fare ciò che possono? Perché impedire che il loro cervello possa ricevere dai piedi le informazioni necessarie per organizzarsi? 
Vi è mai capitato di camminare indossando degli scarponi da sci? E' impossibile percepire il suolo ed aggiustare l'appoggio del piede, è facile perdere l'equilibrio. Possiamo pretendere che dei bambini con difficoltà già gravi superino anche questo ostacolo? Alcuni lo fanno, riescono, nonostante questi impedimenti, a camminare, ma è una condizione che porterà necessariamente a delle conseguenze a livello osteo-articolare. 
Anche un solo muscolo accorciato di una gamba fa partire una serie di aggiustamenti, più propriamente detti compensi, che il corpo mette in atto per cercare di rimettersi in equilibrio.
La zona privilegiata dove si annidano i compensi è la colonna vertebrale che offre occasioni in abbondanza perché ogni vertebra può essere ruotata ed inclinata di molti gradi, ma anche tutte le altre articolazioni del corpo possono essere deformate dalle tensioni muscolari. 


La mia bambina, tolto il problema all'anca che è già molto migliorata ed in via di risoluzione, non ha deformità strutturate, i suoi talloni, per esempio, dopo pochi istanti di carico in stazione eretta, si appoggiano completamente.
C'è però da dire una cosa importante: E. non è mai stata spinta a fare cose per le quali non fosse pronta, l'ho protetta, per quanto mi è stato possibile, da quelle attività che provocavano aumento del tono o irradiazione, l'ho aiutata a "sentire" i suoi muscoli ipertonici, in particolare gli adduttori, tanto che ha imparato a rilasciarli volontariamente.
Ho fatto sentire alle sue articolazioni la direzione della forza di gravità, in modo che lei potesse opporvisi attivamente.
Ritengo che una migliore gestione allontani la necessità di utilizzo dei tutori e penso che sfruttare la spasticità per far camminare precocemente un bambino sia l'inizio di una spirale morbosa che conduce in breve tempo a tutta una serie di interventi invasivi e dolorosi che potrebbero essere evitati.

Vedo l'assurdità di tutto questo, ma non intendo demonizzare ogni tipo di tutore, mia figlia, per esempio, ha usato un abduttore per le anche, lo ha portato di notte, quando la muscolatura è più rilassata - a tal proposito è meglio dire che la muscolatura antigravitaria non è mai completamente rilassata, se lo fosse noi verremmo schiacciati dalla forza di gravità - ed è stato in effetti molto utile.


(Continua, 26 febbraio 2012)

Il seggiolone che usiamo in casa per E. è l'X-Panda di Fumagalli, ha un dispositivo che permette di "assorbire" l'ipertono estensorio, significa che quando lei spinge contro lo schienale esso cede in modo elastico e ritorna altrettanto elasticamente nella posizione di partenza. Il meccanismo è regolabile e risulta utile per evitare di rinforzare quel movimento patologico.

Cercando in internet ho trovato questo sito:
http://www.riabilitazioneinfantile.eu/blog.htm  
ed ho avuto modo di scambiare qualche e-mail col Dott. Cerioli, ideatore della Culla e del Tutore Multilivello. Nel sito c'è anche un blog dove poter interagire col Dott. Cerioli e moltissimi filmati che permettono di capire bene quali possibilità offrano queste invenzioni.

Quando io ho scoperto la Culla per mia figlia era troppo tardi, aveva già quasi tre anni e non le piaceva più stare tanto tempo sdraiata, ma se l'avessi saputo prima avrei senz'altro cercato di usarla.


Per i Tutori Multilivello invece era troppo presto perché sono indicati da quando il bambino inizia a mettersi in piedi da solo, dati i progressi di E. potrebbe darsi che tra qualche tempo le siano utili, da quel che posso capire sembrano molto efficaci, ma gli Osteopati mi dicono di lasciar perdere qualsiasi tipo di tutore... 
Prima di dire sì o no vorrò vederli di persona.

Penso che siano informazioni utili, da far circolare, datemi una mano :)
Secondo me, ad esempio, la Culla dovrebbe essere segnalata ai genitori in Patologia Neonatale perché è indicata per i bambini molto piccoli.
Ogni volta che ho provato qualcosa di efficace ne ho fatti partecipi i Pediatri, le Insegnanti, le Neuropsichiatre di mia figlia in modo che anche loro potessero, con l'autorevolezza dei loro ruoli, dare queste informazioni ad altri genitori perché è fin troppo facile che, con l'animo di fare per il proprio figlio tutto il possibile ed anche l'impossibile, certe famiglie si avventurino in tentativi terapeutici molto costosi e dalla dubbia efficacia.










1 commento:

  1. Gentile Signora, ho visto quasi per caso poco fa il suo commento. La ringrazio per le gradite parole di considerazione. Desidero informarla che, se fa un giro sul mio sito potrà vedere quanto interesse sta destando il Multilivello. La Culla invece non riesce a superare la barriera di pregiudizio o di inerzia di molti professionisti, anche se nessuno mi ha fatto critiche al riguardo. A proposito della sua bambina, perchè non provare la Culla? Perchè non valutare se il Multilivello è ancora non indicato? Potrebbe inviarmi fotografie o brevi filmati perchè possa farmene una idea migliore.
    Cordialità.
    Dr. M. Cerioli

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