giovedì 23 febbraio 2012

Il botulino

La prima volta che ce l'hanno proposto è stato a La Nostra Famiglia di Pasian di Prato (Udine).

E. era affetta da strabismo, ci rivolgemmo a questo centro specializzato in neurovisione dove ci dissero che, a scopo diagnostico, sarebbe stato necessario iniettare il botulino nei muscoli oculomotori spastici così da valutare correttamente la situazione degli altri muscoli per poi correggere chirurgicamente lo strabismo
Prima del botulino, nonostante le probabilità che lo strabismo si risolvesse senza intervento fossero al massimo dell'1%, tentammo la via conservativa: ci fu data indicazione di bendare l'occhio migliore per due ore al giorno per 6 mesi e una fantastica terapista della neurovisione ci spiegò come stimolarla al meglio.

La riabilitazione neurovisiva è parecchio divertente e insieme ai bendaggi ha mostrato la sua efficacia: nel giro di un paio di mesi E. ha cominciato ad usare i muscoli che non aveva mai usato rendendo superfluo l'uso del botulino! 
(Per una volta almeno le percentuali minime sono state a nostro vantaggio.)



Dai due anni e mezzo in poi ogni riabilitatore o specialista alla prima visita ci ha sempre chiesto se E. avesse mai fatto il botulino.
Lo dicono come fosse la cosa più naturale del mondo, come se chiedessero:"Ha mai portato sua figlia al mare?"

Viviamo in un mondo in cui il bene ed il male spesso vanno a braccetto e quando ci troviamo a scegliere tra il minore dei mali è meglio farlo nel modo più consapevole possibile domandando informazioni sia a chi è pro sia a chi è contro qualcosa, così facendo probabilmente verrete a sapere, così come l'ho saputo io, che la tossina botulinica produce dei danni nei tessuti in cui viene iniettata, danni non più recuperabili perché le cellule vengono necrotizzate. 
Chiedete voi stessi, informatevi, non fidatevi di me più che di altri.


Dunque: botulino sì o no? Il gioco vale la candela? Per mia figlia no, e non solo per il motivo appena esposto.


Il mio ragionamento è semplice, mi sono posta questa domanda: ha senso, dal punto di vista riabilitativo, paralizzare, anche solo parzialmente, un muscolo già compromesso? 
Che tipo di esperienza è per il bambino, può davvero aiutarlo a stare meglio?
E' questo quello per cui ho studiato?
Rispondo no a tutte queste domande: paralizzare un muscolo è proprio il contrario di ciò che dovrebbe voler fare la riabilitazione, per il bambino significa rendere ancora più difficile costruirsi uno schema corporeo e di certo tutto ciò va contro quello che ho studiato.

Qualche anno fa ho avuto una paziente, adulta, che soffriva di distonie cervicali (significa, in soldoni, che aveva delle contrazioni improvvise e incontrollabili dei muscoli cervicali), lei veniva trattata col botulino e mi raccontò la sua esperienza, mi disse che la prima volta, quando le iniezioni vennero fatte con la guida dell'ecografo, ottenne un deciso beneficio, in seguito andò in modo alterno: a volte funzionava per un paio di mesi, a volte per un solo mese, a volte non funzionava affatto.


Nella valutazione dei pro e dei contro c'è da mettere in conto anche la mano del Medico, pare.


Perché dunque è diventata una prassi così comune iniettare il botulino? 
Questa domanda ha molte risposte e non me ne piace nessuna. 
Scegliere la strada più comoda, volere il risultato immediato senza pensare al futuro, agire sul sintomo anziché sulla causa, avere interessi economici...
Non so voi, ma se io avessi, per esempio, un mal di testa ricorrente, non mi imbottirei di farmaci antidolorifici, vorrei prima conoscere la causa ed agire su quella, se possibile, ed in tutti i casi vorrei evitare di procurarmi dei danni. 

Con quel che ho scritto spero di stimolare qualche riflessione in più e di non influenzare nessuno perché ciascuno deve essere padrone delle proprie scelte, secondo me.








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