lunedì 20 febbraio 2012

L'anca, gli interventi

Circa i problemi all'anca di nostra figlia un grande aiuto ci è stato dato all'UDGEE di Udine: Unità per le disabilità gravi in età evolutiva. Questo centro collabora strettamente con La Nostra Famiglia, ci eravamo rivolti lì per approfondire i problemi di vista di E., ma la Dott.ssa C., Fisiatra e persona squisita, ci ha anche spiegato quale decorso ci si prospettasse e consigliato dei trattamenti conservativi atti al recupero dell'articolarità e gli ausilii migliori per facilitare la sua autonomia: 
  • un sistema posturale dotato di abduttori regolabili e di un buon supporto lombare per portare il bacino in leggera antiversione. Noi abbiamo scelto l'X-Panda, E. ha avuto subito un beneficio perché la buona posizione le ha consentito di usare meglio la parte alta del corpo, soprattutto la mano destra.
  • Uno stabilizzatore: avendo già la Scimmietta della Jenx l'ho dovuta adattare perché i piedi non erano sufficientemente distanti per far sì che la testa del femore fosse centrata nell'acetabolo, prima abbiamo fatto una radiografia con E. sulla scimmietta, poi ho spedito l'Rx alla Dott.ssa C. che facendo le opportune misurazioni mi ha detto di quanti gradi avrei dovuto aumentare l'abduzione.
    Devo dirvi che qualcosa ho fatto di testa mia, infatti la Dott. C. mi aveva detto che avrei potuto abdurre l'anca destra più della sinistra, sia da seduta che da in piedi, ma io ho preferito che fosse sempre simmetrica. Un'altra cosa che ho modificato, copiando l'uomo vitruviano di Leonardo da Vinci, è stata quella di sollevare un poco l'esterno dei piedi, infatti se provate a stare coi piedi molto distanti tra loro avvertirete subito delle tensioni muscolari che scompaiono se appoggiate il bordo esterno del piede su un piccolo rialzo.
  • Un abduttore notturno: per lei è stata necessaria un'abduzione importante, dopo due mesi l'anca era già uscita dal blocco, dopo un altro mese E. ha cominciato a rifiutarlo e non è stato più possibile metterglielo.
La Dott. C. mi disse che loro ormai da 10 anni (quindi ora 12) utilizzano questi sistemi riuscendo a correggere le sub-lussazioni d'anca senza interventi chirurgici.

Noi abbiamo associato queste strategie al Crosystem e all'Osteopatia Biodinamica e per nostra figlia è stato sufficiente, presto rifaremo l'Rx, ma già l'esame obiettivo mostra che l'eterometria (differente lunghezza degli arti inferiori) è quasi risolta, ed anche la palpazione permette di constatare che la testa del femore non è più scoperta.

Nel corso del tempo però altri professionisti ci hanno detto cose ben diverse.
La seconda fisioterapista di E. non credeva a ciò che ci era stato detto all'UDGEE perché aveva già visto casi di bambini trattati con l'abduttore notturno che alla fine erano comunque arrivati all'intervento. Ribattevo che E. usava anche uno stabilizzatore adattato, faceva solo carico protetto e stava seduta in abduzione controllata, ma lei non dava spazio a nessuna prognosi favorevole.

Il primo Fisiatra di E., (quello che disse che l'Osteopatia non serviva a niente nel caso di E.) che per inciso non ci aveva proposto nessun ausilio o tutore, mi disse che avrebbe dovuto subire la tenotomia degli adduttori nel giro di qualche mese, questo a dicembre 2010.

Un fisiatra/ortopedico, in un importante centro di riabilitazione, mi disse che se fosse stata sua figlia lui l'avrebbe subito operata e mi spiace non ricordare tutte le cose che avrebbe voluto tagliuzzare a mia figlia. Disse che secondo lui tutti questi bambini dovrebbero subire questo intervento di tipo preventivo.
Già... preventivo! Gli chiesi:"Quindi con questo intervento l'anca di mia figlia non si lusserà?"
Risposta:"Bè, no, nessuno può garantire questo."
Io:"Ah!... Bè, e in caso si lussi, l'intervento di riduzione della lussazione sarebbe definitivo o c'è rischio di recidiva?"
Risposta:"Nessuna garanzia nemmeno in quel caso: l'anca potrebbe lussarsi nuovamente!"
Io:"Grazie Dott., ha mai sentito parlare del Crosystem?"
Lui:"Sì, ma tanto non le eviterà gli interventi."
Io:"Capisco, ma ne ha potuto valutare gli effetti? Intendo dire, ha visto un paziente prima e dopo il trattamento?"
Lui:"Bè.. no."
Io:"Bene, allora li vedrà su mia figlia".
Questo è successo ai primi di settembre 2011.

(Scusate se mi sono permessa questa digressione letteraria, ma questa conversazione è esemplare di certi professionisti che parlano senza conoscere e propongono soluzioni che soluzioni non sono.
Di fronte a queste realtà io credo che debba esserci qualcosa di meglio!)

 



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