venerdì 3 febbraio 2012

Mia figlia... Forse era così tanto l'amore che sentiva intorno a sé, così tanto il nostro desiderio di lei da stimolare la sua curiosità fino a spingerla ad uscire un po' troppo presto... dico così perché il distacco di placenta che ho avuto, e che è la vera causa del nostro parto prematuro, è un fatto talmente prosaico da avere davvero poco a che fare con la sua avventura "fuori dall'ordinario".

E' nata 11 settimane prima, il che di per sé non è un fatto irrimediabile, ha respirato da sola, ha pianto, ci hanno detto che era una meraviglia, ben sviluppata per la sua età gestazionale, ma quel piccolo ospedale non era attrezzato per i prematuri gravi, così è stata trasportata altrove dopo una certa attesa senza cure specifiche.
Questo l'ha indebolita e il giorno dopo, il giorno di Natale, ha avuto un'emorragia cerebrale!

Questo blog nasce soprattutto per quei genitori che di fronte a terremoti come quello che ha travolto noi si sono sentiti, o si sentono, soli, senza speranza, senza strumenti, senza una strada sicura da percorrere, nasce per dirvi che così non è, che é successo anche ad altri, per mostrarvi quali strade abbiamo trovato noi nella fiduciosa speranza che possiate avvantaggiarvene.

Scrivo anche per voi che lavorate con questi bambini: Medici, Infermieri, Riabilitatori... perché, per la nostra esperienza, spesso siete molto bravi nel fare diagnosi, nel salvare vite, nell'intervenire tecnicamente in moltissimi modi, ma questo non basta per fare di voi dei professionisti completi, soprattutto non basta nel momento in cui ritenete di essere lì "per i bambini" e non vi preoccupate di costruire una collaborazione attiva con noi genitori.
Per voi, a causa vostra, io personalmente ho molto sofferto, non per le vostre incapacità tecniche (invero a volte anche per quelle, purtroppo), ma per la vostra umanità troppo spesso insufficiente.

Così ecco che scrivo anche per me stessa, per dare, attraverso la condivisione, un senso, un'utilità pratica alle mie sofferenze ed alle soluzioni che ho adottato per curare mia figlia.

Corro il rischio di sembrare saccente o presuntuosa, mi rendo conto, ma ho qualcosa che mi sembra interessante da offrire: il punto di vista di una donna che è al tempo stesso madre e Terapista della Riabilitazione.

Grazie a chi vorrà leggere, a presto

2 commenti:

  1. E' vero spesso gli operatori sono cosi'impegnati tecnicamente che purtroppo dimenticano il contatto umano con l'utente ...Leggere te é come vedere una barca a vela che salpa arrancando contro vento. Ma ad un certo punto alza una seconda vela e ....và più veloce!
    Voglio condividere con te questo viaggio che sono certa può aiutare anche altri genitori SPECIALI come te! Baci

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  2. E' stato molto emozionante leggere i tuoi commenti, ti ringrazio di cuore!!

    A dire il vero a volte più che una barca mi sono sentita un naufrago senza bussola e penso che molti altri genitori si siano sentiti così.
    Credo molto nel valore della condivisione, ho ancora tante informazioni da scrivere perché spesso ho scelto di andare contro corrente, secondo me è importante che io racconti e spieghi le mie scelte perché non sempre seguire la corrente è la cosa migliore da fare. Spero davvero che qualche genitore possa, attraverso la mia esperienza, avere qualche strumento in più per valutare e per scegliere più liberamente la strada da percorrere.

    Grazie Angie!

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